mercoledì 2 maggio 2012

Paludi, ferrovie e stazioni abbandonate

Ci passi davanti, le guardi e li per li vedi che c'è qualcosa di stonato. Fuori contesto. Fai fatica a capire, ma solo perché le guardi con gli occhi di oggi.  Se li chiudi, gli occhi, e immagini il tempo passato, e poi li riapri e le guardi con occhi nuovi e consapevoli, allora capisci. Non sono poi tanto fuori contesto. ne apprezzi la forma e pensi a tutto quello che è stato. A chi da li è partito o è tornato. Fino a quando. E se qualcuno c'è ancora che ha memoria diretta di quello che era.

E' questa l'idea che mi gira nella testa da un po' di tempo. Ci faremo un lavoro su questo. Voglio capire, cercare, vedere, ritrarre e se trovo testimonianze dirette, raccoglierle. 


Lo scorso lunedì ho approfittato di un paio di ore di libertà e sono andato a Ninfa. Poco sopra il laghetto c'è la vecchia stazione ferroviaria Norma-Ninfa, ormai diventata abitazione privata, ma con ancora segni evidenti della sua antica funzione. Base a matita HB, poi penna a china Pentel Slicci ed acquerello.

3 commenti:

  1. Bei lavori, Luc, e bella l'idea di costruirci sopra un racconto. Ci sono luoghi che, lo si sente subito, desiderano raccontare la loro storia, e per fortuna ogni tanto c'è qualcuno che ha ha voglia di ascoltarli...

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  2. Belli Luciano!Sarebbe interessante davvero scoprire le storie di questi luoghi, raccontati dalla tua tavolozza ne verrebbe fuori un bellissimo lavoro.

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  3. Begli acquarelli.Penso che se si ha un'idea in testa per dei disegni è un buon inizio per cominciare a fare.

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